Good Behavior – Recensione 2×03/2×04


Con Because I’m Mrs. Claus arriva il Natale a Good Behavior e, sebbene inizialmente sembri il classico episodio natalizio fatto per scavare nell’animo dei personaggi e per unirli sotto il vischio, il finale ci riserva un cliffhanger che, ancora una volta, non ci saremmo mai aspettati. Good Behavior continua imperterrita nella sua scalata verso il podio delle migliori serie del 2017, proponendoci ancora una volta un episodio in grado di rompere con coraggio gli schemi passati, lasciandoci totalmente spiazzati sul futuro dei personaggi.

Dopo esserci dimenticata di lei per un episodio, Rhonda torna sulle tracce di Javier, mascherando come sempre i suoi secondi fini. Ci sono personaggi che amiamo odiare e lei rientra a pieno titolo in questa categoria. È subdola, sfacciata, prepotente e anche estremamente intelligente… come possiamo non disprezzarla e segretamente ammirarla? I personaggi meglio riusciti sono quelli che ti fanno sperare che tutto gli vada male ma che, nel contempo, ti fanno esclamare: “cavolo, però è un genio!”. E Rhonda rientra a pieno titolo tra questi personaggi. Che lei si comporti in questo modo così subdolo, dunque, non ci sorprende più di tanto; chi invece ci lascia totalmente sbalorditi per la scelta intrapresa è Estelle, complice di Rhonda per incastrare Javier. Dico che ci sorprende, ma forse non più di tanto: nello scoprire che Javier è un sicario, deve aver temuto che la vicinanza dell’uomo fosse un pericolo per suo nipote. Questo giustifica il suo comportamento, che comunque ha sempre avuto estremamente a cuore la protezione del nipote.

Essere madre non è facile, adesso lo so anche io“. E proprio perché adesso lo sa anche lei, Letty sarà in grado di perdonare la madre per quello che ha fatto? Il rapporto di madre è figlia è sempre stato molto particolare, segnato dal conflitto, dalla gratitudine e dal desiderio di riscatto, dunque viene naturale pensare che la scelta di Estelle di cercare di salvare sua figlia e suo nipote da una situazione che lei ritiene pericolosa (cercando di proteggere non solo Jacob, ma anche la stessa Letty, stringendo un accordo che la vedeva salva da accuse di ogni genere), la mettono in una posizione oltremodo controversa. Non mi sento di condannarla del tutto però ciò che ha fatto.

Teo si inserisce di sguincio nella narrativa principale. Lo vediamo nella scena finale e, se fino a questo momento aveva dato l’impressione di nascondere qualcosa, adesso ce ne ha dato la conferma. Qualunque sia il suo ruolo nella vita di Javier, non può essere un caso che si trovi proprio nel luogo e nel momento della sua cattura, solo il tempo ci darà a vedere da quale parte starà schierato. Vincitore morale di questo episodio natalizio controverso di Good Behavior è sicuramente Rob. La sua bontà, la sua ingenuità ed il suo trasporto per il Natale, lo rendono un personaggio che sa fare la differenza all’interno di una serie tv da questi toni non sempre leggeri.


Con I Think it’s a Sign arriviamo al giro di boa della stagione e capiamo qual è la direzione che prenderà la seconda metà della stagione. Prima di addentrarci nel parlare dell’episodio, permettetemi di essere chiara: l’ho adorato in ogni sua sfaccettatura. Good Behavior riesce a superarsi e migliorarsi di episodio in episodio, regalandoci ogni volta dei piccoli gioielli di serialità.

Proprio quando pensavamo che fosse tutto perduto, Letty compie una delle sue magie e ribalta completamente la sua posizione e quella di Javier. Pensavamo che il piano che avrebbe messo in atto fosse una fuga, che comunque le avrebbe concesso solo una libertà momentanea, invece vediamo la sua mente criminale all’opera per arrivare all’unica soluzione che le avrebbe permesso di ottenere davvero tutto: un accordo. Vuoi per deformazione professionale, vuoi per attitudine personale, Letty è sempre in grado di capire le persone e anche in questo caso riesce a decifrare le reali frustrazioni di Rhonda. Ma, in realtà, nonostante Letty sia stata letteralmente una maga – come le dice anche Javier – e abbia ribaltato la situazione in suo favore, la reale protagonista di questo episodio di Good Behavior è Rhonda Lashever.

Finalmente riusciamo a capire molto di più del personaggio interpretato da Add Dowd e riusciamo a dare una spiegazione a tutta la sua rabbia ed il suo accanimento. Riusciamo anche ad andare più a fondo nella sua relazione con Christian e, sebbene capire i suoi meccanismi non rende di certo i suoi comportamenti più giusti, di sicuro ci permette di dare un senso alla sua cattiveria.

Tra i personaggi che spiccano, appare di nuovo Rob. Sebbene non sia una persona istruita, è sicuramente molto intuitivo e riesce sempre a dare una buona lettura delle persone che gli stanno intorno. Conoscere e capire i personaggi attraverso le sue parole è sempre molto bello.

Nel darvi appuntamento alla prossima settimana con Good Behavior, vi invito a passare dalle nostre pagine amiche Downton Abbey Italia e Michelle Dockery Italia.

Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey.

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *